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Niccolò Franco - Priapea (1541)
CXXXI
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CXXXI.
Il gallo ha per costume, chi ben mira,
Che appena la gallina egli ha calcata,
Ch’abbassa un’ala, e poi che l’ha abbassata
4Le sgrida addosso, e intorno le si gira:
Quasi mostrando che gli cada in ira,
E poichè la lussuria è passata,
E quella prima furia sfogata,
8Tra se medesmo del suo error s’adira.
Cosa, che non facciamo noi ser cazzi,
Perchè accecati dalla foja ingorda
11Veggiamo manco degli animalazzi.
E come al capo avessimo la corda,
A tutte l’ore andiamo come pazzi
14Seguendo il culo d’una potta lorda.
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