< Priapea
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CXXXI
CXXX CXXXII

CXXXI.


Il gallo ha per costume, chi ben mira,
     Che appena la gallina egli ha calcata,
     Ch’abbassa un’ala, e poi che l’ha abbassata
     4Le sgrida addosso, e intorno le si gira:
Quasi mostrando che gli cada in ira,
     E poichè la lussuria è passata,
     E quella prima furia sfogata,
     8Tra se medesmo del suo error s’adira.
Cosa, che non facciamo noi ser cazzi,
     Perchè accecati dalla foja ingorda
     11Veggiamo manco degli animalazzi.
E come al capo avessimo la corda,
     A tutte l’ore andiamo come pazzi
     14Seguendo il culo d’una potta lorda.

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