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CXXXII
CXXXI CXXXIII

CXXXII.


Poeti, io vi scongiuro per mio amore,
     Che delle potte non diciate male,
     Perocchè il merto loro è tanto e tale,
     4Che merta incensi, se non basta onore.
Elle son, che concedono favore,
     Ed elle sono i gradi con le scale,
     Donde a gloriapatri poi si sale,
     8Ed un facchino fanno Imperadore.
E se volete ch’io più ve ne dica,
     Vi dico al tandem che per loro è alzato
     11Chi la sorte sempr’ebbe per nemica.
Ed è tal uom che gode il buon Papato,
     Chè, sè non fosse stata monna fica,
     14Nè Cardinal nè Papa saría stato.

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