< Priapea
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XLIX LI

L.


Chi vuol veder quantunque può natura
     E ’l ciel fra noi, non può veder mai cosa
     Di questo cazzo più miracolosa,
     4Nè più fatta a compasso ed a misura.
La pietra, che a spezzare è tanto dura
     Con lui ci perderebbe fin all’uosa,
     E se ben la sua chierica gli è tosa,
     8Saría bastante a rompere le mura.
Non mi diciate, ch’io sia Cerretano,
     Nè che mi faccia bravo alla scodella,
     11Nè che sappia stracciarla di lontano.
Favola non è questa nè novella:
     Eccomi qui con la mia robba in mano,
     14E chi nol crede, venghi egli a vedella.

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