< Priapea
Questo testo è stato riletto e controllato.
LV LVII

LVI.


Da tutti i ladri augelli, m’assicura
     La falce, e la mia verga mascolina,
     Salvo che da quest’aquila rampina
     4Che degli obbrobrj suoi tien poca cura.
Vanne ria fera in qualche sepoltura
     A sbramar i tuoi artigli da rapina
     Tu, degli augelli nò la gran regina,
     8Tu non sei giá, ma mostro di natura.
Poichè malgrado di chi più t’onora
     Per poter con due bocche divorare
     11Vuoi con due teste contrafarti ognora.
Hai dalle donne forse questo andare,
     La cui ingordigia per due bocche ancora,
     14Innanzi e dietro si convien cibare?

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.