< Priapea
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Niccolò Franco - Priapea (1541)
LXXI
◄ | LXX | LXXII | ► |
LXXI.
Di ruta e di savina, e d’erbe amare
Di ragion mille, piena era ogni strada
Dell’orto mio, ed oggi è quasi rada
4Quella foglia fottuta che ne pare.
Sò, che non han potuto rovinare
Per pioggia nè per grandine che cada.
Sò, che non l’ha seccate la rugiada,
8Che questa scusa non si può passare.
Sò, che non han potuto venir meno
Per essere mangiate, perocch’elle
11Sono molto più amare che ’l veleno.
Dio voglia, che le Suore non sian quelle
Che per sconciar il ventre quando è pieno,
14Non ne facciano gli orti nelle celle.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.