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Niccolò Franco - Priapea (1541)
LXXXIX
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LXXXIX.
Priapo, io son l’Arsiccio Arcintronato 1,
E nell’intronataggine il maggiore,
Ch’oggi per farti un profumato onore
4Un mio libbretto in dono t’ho recato.
Quì sono tutti i cazzi d’ogni stato,
Cazzi da poco, e cazzi di valore,
Cazzi da donne vedove, e da Suore,
8Cazzi da Granmaestro, e da Prelato.
Cazzi da non toccar se non co’ guanti,
Cazzi da donna quando si marita,
11E cazzi scarsi, e cazzi traboccanti.
E per far la Cazzaria ben fornita
Vi sono i cazzi a millioni, e quanti
14Pietro Aretino n’ha provati in vita.
- ↑ Antonio Vignali di Buonagiunta, Sanese, e l’institutore dell’accademia degl’Intronati di Siena, che è l’autore del libro oscenissimo la Cazzaria che il Franco ne parla al verso 12. di questo sonetto.
Note
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