< Priapea
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XI XIII

XII.


Debbo parer la morte a chì mi vede
     Con questa falce in mano, ond’ ogni putto,
     Che a parte a parte va guardando il tutto,
     4Mi fugge in fretta, ed hammi poca fede.
Deh! brigate, per Dio, fermate il piede,
     Perchè a provarlo, assai più dolce è il frutto
     Ch’altri non stima, e poi cotanto brutto
     8Il diavolo non è, come si crede.
In somma ognun mi fugge, e senza posa,
     Stimando, che vedendomi bravazzo
     11Sia la pratica mia pericolosa.
Ma se parlar si deve, e non da pazzo
     N’han ben ragione, perchè nulla cosa
     14Mena a morir più gli uomini che ’l cazzo.

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