< Priapea
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XIII
XII XIV

XIII.


Deh! donne, ove ne gite con furore,
     Come se dalla biscia foste morse,
     Sendo per l’orto mio poco trascorse,
     4Non avendoci colto appena un fiore?
Che cosa vi dà mai tanto terrore?
     Le tigri, o pur le lionesse, o l’orse,
     Overo il cazzo mio parvi egli forse
     8Il naso dell’Egnazio al colore?
Or se questo vi fa la vista schiva
     Voi sete fuor di tutte le ragioni
     11A desiar vaghezza in una piva.
Perchè tai cazzi son, come i meloni,
     Che quei che pajon vaghi in prospettiva
     14Mai per dritta ragion non escon buoni.

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