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XXIX XXXI

XXX.


Or che più scuffiotti e più cappelli,
     Vada il cancaro a i savj, e a i pazzi,
     Che s’io n’avessi le dozzine e i mazzi,
     4Io li pertugierei come crivelli.
Guarda come s’infregiano i cervelli,
     Come nascon gli strani appetitazzi:
     Or è pur vero, che noi altri cazzi
     8Siam delle donne gravide fratelli.
Però fia meglio, ch’io mi stia disposto
     In metter tutte a monte queste imprese
     11Nè gir fiutando più fumo d’arrosto.
Cappelli rossi, e quasi in ogni mese
     Mai non mi mancheranno, e senza costo,
     14Ma con la grazia del signor marchese.

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