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Niccolò Franco - Priapea (1541)
XXXII
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XXXII.
Papa, io ti sono schiavo, e volentieri
Per te mi caccerei dentro un ditale,
E ti farei piacere e servigiale
4Mentre avessi bisogno di cristieri.
Perchè sei de’ più degni cavalieri,
Ch’abbia tutta la corte imperiale,
Oltre che sei cortese e liberale,
8Che benedici fino a i canettieri.
Ma questo è nulla, e son più cose assai,
Onde per le tue grazie Papali
11Me da buon servo in tutti i casi avrai.
Che quando i merti tuoi non fusser tali,
Son tenuto adorarti, poichè fai
14Tutti i visi di cazzo, Cardinali.
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