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Traduzione dal greco di Luigi Portirelli (1806)


La primavera un facile
Corso promette in mare:
Vedila ovunque ridere
In mille guise e care.


Già la vezzosa rondine
Cerca l’antico nido,
E ti risveglia al giubilo
Col festeggiante grido.


Tepido spira un zefiro,
Che tutto omai feconda:
Odi com’egli mormora
Dolce tra fronda e fronda.


Di nuovo il prato verdica,
E tutto è pien di fiori,
Che variando spiegano
I loro bei colori.


Sorgi, o Nocchiero, e intrepido
Disciogli omai le sarte:
Stendi le vele; prospero
È ’l Noto a ognun che parte.


A’ miei sovrani fidati
Veraci detti accorti:
Il Dio Priapo vigile
Tutela io son de’ porti.


Col mio favor, che i turbini
E le procelle scaccia,
Sul mar sicuro i leciti
Guadagni tuoi procaccia.

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