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Il cacciatore
La sementa - L'Angelus La sementa - La cincia

IL CACCIATORE


i


Po le seguiva, il fido cane. Or essi
siedono su la porca assai contenti.
3La Pieve sorridea sotto i cipressi.

Po ringhiò, fece biancheggiare i denti:
passava un uomo, un cacciator; ristette.
6“Giovine, giunto qui tra le mie genti!

ciò che avanza per sei, basta per sette„
disse il capoccio; e poi con lieta cera:
9“Male per voi, che bene per noi mette!

Noi ci vedemmo, o giovine, alla fiera
di Castiglione, all’osteria di Betto.
12Tuo padre, Andrea buon’anima, non c’era

l’uomo più bravo e tuttavia più schietto;
e dava tempo al tempo: ecco e tu ari
15un campetto con siepe e con fossetto...

Bevi il mio vino e siedi tra’ miei cari!„


ii


Ed ei s’assise, il giovane, tra loro,
e bevve il rosso vino. Era di faccia
19alla fanciulla da’ capelli d’oro.

Ma la fanciulla dalle bianche braccia
non lo guardava. Ed il capoccio allora
22gli domandò della sudata caccia.

E lui: " La prima non ho fatta ancora;
e sì, che non so dir con quanta pena
25io tutta notte l’aspettai, l’aurora!

Che ieri io rincasava a notte piena,
pensando ad altro, a non so che: zirlare
28io sentiva nell’alta ombra serena.

Erano i tordi, che già vanno al mare,
in alto, in alto, in alto. Io sentìa quelle
31voci dell’ombra, nel silenzio, chiare;

e mi pareva un canticchiar di stelle.


iii


Ma i tordi ancor non calano, e non sento
se non il fischio delle ballerine
35seguire il solco dell’aratro lento;


e lo scoppiettìo trito senza fine
del pettirosso mattinier... Comincia
38il passo. Sono piene le saggine

e le olivete. Sì; ma c’è la cincia!„

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