< Primo vere < Libro secondo
Questo testo è completo.
Libro secondo - A una vite Libro secondo - Fantasia pagana

FANTASIA

A la Duchessa Teresa Ravaschieri.


Da lunge di mill’iridi irraggiata
la nivea cima de l’Olimpo appar:
con disìo lento a l’isola beata
manda i suoi baci spumeggiante il mar.

5Per le floride rive l’ onda rotta
susurra un canto pieno di sospir:
come strane fanciulle, vanno in frotta
auree le nubi pe ’l divin zaffir.

Olezza a l’aure de gl’Iddii d’Omero
10la molle ambrosia e ’l nettare seren,
e s’ode intorno un fremito leggero
d’invisibili amplessi e d’ansii sen.

Giù pe’ taciti prati ’l rivo scende
fra’ pioppi bianchi in murmure gentil;
15ogni onda trema ne’ sassi e s’accende
di raggianti tripudii a ’l sol d’april.

Sublime ride in contro a ’l sol morente
Saffo, qual Diva, ne ’l roseo fulgor:
tra le foglie de’ mirti dolcemente
20l’aura favonia le bisbiglia: — Amor!… —

Lunga su ’l sen la chioma di viola
spira un dolce mister di voluttà;
sotto le pieghe de la bianca stola
floride balzan le caste beltà.

25Ed ecco da l’incognite distanze
corre su’ vènti un cantico divin,
e via per le marine lontananze
palpita ancora e si dilegua alfin.

E Saffo ascolta con disìo quel coro,
30e freme, e tocca la lira fedel,
guardando a’ templi rifulgenti d’oro,
ai pioppi bianchi; ed a ’l sereno ciel…

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.