Questo testo è stato riletto e controllato. |
Questo testo fa parte della raccolta Egeria
PROVERBJ PIEMONTESI.
I denè1 son el second sang.
Doe femne2 e n’oca fan un marcà.
A taula s’ven nen vec3.
Chi l’ha mangià ’l diau4, ch’a mangià i corn.
L’ochet veulo mnè oche a beive5.
Dio m’libera da ’n cativ vesin6,
E da un ch’anpara a sonè ’l violin.
Vos d’aso7 monta nen8 an siel.
L’è mei un aso vio, ch’un dotor mort9.
Ogni sant veul soa candela.
La piuma fa l’usel, lo papà10 lo fa bel.
W.
- ↑ i danari.
- ↑ donne.
- ↑ a tavola non s’invecchia.
- ↑ diavolo.
- ↑ il papero vuol menare le oche a bere.
- ↑ vicino.
- ↑ asino.
- ↑ non.
- ↑ è meglio un asino vivo, che un dottore morto.
- ↑ mangiare.
Note
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.