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XX.1


Quando Matilde al suo sepolcro accanto
     La mesta d’Innocenzio urna scoprìo:
     Ahimè il buon Padre (e interrompea col pianto
     Gli accenti) ahimè, dicea, ch’egli morìo!
5Or chi l’Impero e chi la gloria e il vanto,
     Sì ben custodirà del dono mio?
     E in qual parte del Cielo eccelsa tanto
     N’andò, ch’in Ciel nè meno or lo vegg’io?
Così dicea la regal Donna, e il duolo
     10Crescea mirando l’urna umile, incolta,
     Benchè superba del gran nome solo.
Non lungi era la Fama, e disse: ascolta:
     Non ti lagnar: vive Innocenzio, e solo
     La pompa di se stesso ha qui sepolta.

  1. Pel modestissimo sepolcro, che Innocenzio XII pose a sè stesso dirimpetto al sontuoso monumento della Contessa Matilde in Vaticano.

Note

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