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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/Versi di occasione
V
PER UNA DONNA UCCISA DAL SUO AMANTE
Quando il fèro omicida irato sciolse
del caro nodo l’anima gentile,
e giacque, qual fior tronco a mezzo aprile,
lacero il velo, onde ’l Fattor l’avolse;
non pur le pompe sue, che ’l Ciel le tolse,
pianse Natura, impoverita e vile,
ma ’l duro e crudo ferro oltre suo stile
intenerissi e, per pietá, si dolse.
La man sol pronta a l’atto empio s’offerse,
che nel bel fianco, onde gemendo uscío
lo spirto, il varco sanguinoso aperse.
Dolce fe’ troppo di sí acerbo e rio
colpo vendetta Amor: tacque e sofferse,
ma de’ begli occhi il feritor ferío.
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