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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Francesco da Lemene


XVII


Quanto perfetta fia l’eterna cura,
     Che l’esser si perfetto altrui comparte,
     Che di Nulla fè Tutto, e con tant’arte
     Fabbricò gli elementi, e la Natura?
5Da i chiari effetti a la cagione oscura
     Ben può debile ingegno alzarsi in parte;
     Ma son tante bellezze attorno sparte
     Ombra di quella luce, e non figura.
Ma se tant’alto angelico intelletto
     10Pe sè stesso non poggia, indarno io penso,
     Talpa infelice, a sì sfrenato oggetto.
Pure io so, che sì bello è il Bello immenso,
     Che, se mai fosse in lui, fora difetto,
     Quanto qui di più bello ammira il senso.

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