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I


Quel cieco Amor, cui cieca turba adora
     Come suo Nume, ed è suo fier Tiranno,
     Di poche rose i suoi seguaci infiora,
     E mille figge in lor spine d’affanno.
5Pur quegli Stolti il duol, ch’entro gli accora,
     Soffrendo, il rio Signor fuggir non sanno,
     E gli fan voti, e benedicon l’ora,
     In cui gli trasse nell’iniquo inganno.
Poichè sovente una bugiarda spene
     10Vie più gli accende, e dice: oh qual contento
     Nascerà in breve al cuor da tante pene!
Folli! Ma cento pur sentiro e cento
     Servi d’Amore alfin l’aspre catene
     Bestemmiar tra vergogna, e pentimento.

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