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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Antonio Zampieri


VII


Questa, cui lunga invida età fè guerra
     Con ferro, e fuoco, eccelsa mole augusta,
     Che, tolta all’ombre in cui giacea sotterra,
     Riede alla prima maestà vetusta;
5Opra è, Signor, dell’adorata in terra
     Vostra del par provvida mano e giusta,
     Che agli artigli di lui, che il Tutto atterra,
     L’antica invola alta rapina ingiusta.
Quindi aver spera, or che risorge a Roma,
     10Scudo più forte, a contrastar possente
     Col nemico furor, da cui fu doma.
Non valse il primo augusto nome al dente
     Torla d’obblìo: ma se da voi si noma,
     Più che Antonin l’eternerà Clemente.

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