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Questo testo fa parte della raccolta Rime (Cino da Pistoia)
Questa leggiadra donna, ched io sento
Per lo suo bel piacer nell’alma entrata,
Non vuol veder la ferita c’ha data
Per gli occhi al cor che sente ogni tormento:
5Anzi si volge di fiero talento
Fortemente sdegnosa et adirata,
E con questi sembianti è sì cambiata
Ch’io me ne parto di morir contento;
Chiamando per soverchio di dolore
10Morte sì come mi fosse lontana.
Et ella mi risponde nello core:
All’otta ch’odo ch’è sì prossimana,
Il spirito accomando al mio signore,
Poi dico a lei — Tu mi par dolce e piana. —
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