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IV1


Questa sì cara al Ciel nobil donzella,
     Che tesori e piacer, gloria e grandezza
     Con magnanimo piè calca e disprezza,
     E d’amor frange altera arco e quadrella:
5Donne, non men che voi sentìa rubella
     A virtude in suo cuor nascer vaghezza;
     Che in alto stato al viver molle avvezza
     Fu da’ primi anni, ed è pur donna anch’ella.
Ma non soffrì, che in vili aspre catene
     10Gemesse l’Alma, e generose e liete
     Alzò le brame all’immortal suo Bene.
Or voi, che tristo il guardo a lei volgete,
     Per lei di sciocca e ria pietà ripiene,
     Deh sovra voi del vostro mal piangete!

  1. Per monaca.


Note

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