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Lilla vid'io, qual matutina stella Cento bocche la terra apre anelante
Questo testo fa parte della raccolta Girolamo Fontanella

X

IL RUSCELLO

     Questo limpido rio, ch’ai prato in seno
da una lacera pietra esce tremante
e, quasi re di questo campo ameno,
s’incorona d’erbette, orna di piante;
     quando il sole col raggio apre il terreno
su ’l leone del ciel fiero e stellante,
allor che stanco dal calor vien meno,
dolce ristora il peregrino errante.
     Sono i suoi mormorii trilli canori,
al cui suono gentil canta ogni augello,
a la cui melodia danzano i fiori.
     Ben si può dir, tanto è suave e bello,
per questi alati e musici cantori,
organo de la selva e non ruscello.

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