Questo testo è stato riletto e controllato.
Occhi casti
Questo testo fa parte della raccolta Lirici marinisti - Liriche di Maffeo Barberino


III

LA FONTANA

     Qui, dove sorge la volubil onda,
arresta i passi, o pellegrino, e intento
in mille guise il bel limpido argento
mira cader del fonte in sulla sponda.
     S’erge altronde l’umor ch’in copia abbonda,
in stille altronde piove; indi non lento
vibrasi in giuso, e quivi in un momento
sale e in sé torna ond’è ch’in sé s’asconda.
     E mentre or poggia or cade o in sé si rota,
talor si spande, or sé medesmo fiede,
sí d’uno in altro moto si trasforma,
     che, sebben nel cristal mobile immota
sua sembianza abbia il fonte, l’occhio crede
ch’ognor si cangi in varia e nuova forma.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.