< Rime (Andreini)
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Madrigale XXV
Madrigale XXIV Sonetto LVII

MAD. XXV.


P
Erche più grave sia

L’interna doglia mia tù pur vuoi fiera
     Mia leggiadra Guerriera,
     Ch’io taccia, il nome tuo, che ’l mio dolore
     Chiuda sempre nel core.
     Io soffro, e taccio sì. ma che poss’io
     Se la doglia discopre il volto mio?
     E ’l pianto non sò come
     Forma Silvia cadendo il tuo bel nome.

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