< Rime (Andreini)
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Sonetto CII
Sonetto CI Sonetto CIII

SONETTO CII.


Q
Uì dove risplendèan Teatri, e Scene

D’argento, e d’or, quì dove trionfàro
     Heroi sì degni, il Villanello avaro
     Move l’aratro, e ’l gregge a pascer viene.

D’opporsi al Tempo (ahi) di che vana spene
     I Tempi, e gli Archi à quell’età s’armàro:
     Ecco al gran Tebro i marmi, onde s’ornàro
     Letto fanno disfatti hoggi in arene.
Tutto il crudel col ruginoso dente
     Frange, ed ancor la mortal messe in herba
     Con sua falce letal miete repente.
Ne le ruine tue Roma superba
     Ciò ben leggo io; ma s’ei tanto è possente;
     A che l’aspro mio duol non disacerba?

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