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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto CII
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SONETTO CII.
Q
Uì dove risplendèan Teatri, e Scene D’argento, e d’or, quì dove trionfàro
Heroi sì degni, il Villanello avaro
Move l’aratro, e ’l gregge a pascer viene.
D’opporsi al Tempo (ahi) di che vana spene
I Tempi, e gli Archi à quell’età s’armàro:
Ecco al gran Tebro i marmi, onde s’ornàro
Letto fanno disfatti hoggi in arene.
Tutto il crudel col ruginoso dente
Frange, ed ancor la mortal messe in herba
Con sua falce letal miete repente.
Ne le ruine tue Roma superba
Ciò ben leggo io; ma s’ei tanto è possente;
A che l’aspro mio duol non disacerba?
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