< Rime (Andreini)
Questo testo è completo.
Sonetto CLVI
Sonetto CLV Sonetto CLVII

SONETTO CLVI.


L
A ver l’occaso il desir mio si volve

Pur vago di veder l’almo sembiante
     Per cui versat’ho già lagrime tante
     Nè sà, ch’egli è nud’ombra, e poca polve.
Ahi se ’l Ciel questo ’ncarco non dissolve,
     Come spero veder sue luci sante,
     Se ’l tolse ratta à questo Mondo errante
     Colei, che ’l tutto in un silenzio involve?
Ma se tu me ’l togliesti invido Fato
     Non farai già, che morto ancor non l’ami;
     Che vero amor non può cangiar mai stato.
Così dolente i morti aridi rami
     La vite abbraccia del suo tronco amato,
     E par, che lagrimando in vita ’l chiami.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.