< Rime (Andreini)
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Sonetto CLVII
Sonetto CLVI Madrigale CXII

SONETTO CLVII.


O
Imagine bella di colui,

Che ’n soàve prigion tenne il cor mio;
     O gradito de gli occhi inganno, in cui
     Lieta del vaneggiar pasco il desìo;
O possenti colori hoggi per vui
     Riveggio pur quegli occhi amati, ond’io
     Hor tutta gioia, hor tutta doglia fui,
     Gli occhi, cui non può torme unquà l’oblìo.
Ben di mirarli questo lume è vago,
     L’alma non già, perche da me divisa
     Là sempre vive, ov’è ’l mio ben sepolto.
Ma come entro ’l mio cor leggiadro volto
     Mentre l’avido sguardo in te s’affisa
     Spira verace ardor tua finta Imago?

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