< Rime (Andreini)
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Sonetto CLXV
Sonetto CLXIV Sonetto CLXVI

SONETTO CLXV.


P
Rìa, che s’armi Madonna à vostri danni

L’avaro Tempo, ch’ogni cosa atterra,
     E quel bel volto quasi arida terra
     Fenda crudel col vomero de gli anni
Pietà vi mova di que’ lunghi affanni,
     Che fanno al cor sì disperata guerra;
     E l’alma, che per voi s’afflige, ed erra
     Spieghi per l’aere d’alta gioia i vanni.
Cruda à voi stessa, io ben conosco, e sento,
     Che ’l bel sembiante, c’hò nel petto impresso
     Perde la sua beltà nel mio tormento.
Amate dunque, e ’l ben, che v’è dapresso
     Pigliate anzi, ch’i’ fia di vita spento;
     Ch’altro amor non mantien, ch’Amor istesso.

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