< Rime (Andreini)
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Sonetto CLXXXVIII
Sonetto CLXXXVII Sonetto CLXXXIX

SONETTO CLXXXVIII.


C
Ome spero trovar ripari, ò schermi

Contra l’ardente, ed ostinata voglia,
     Che ’n me raddoppia l’angosciosa doglia
     Mentr’io non oso del mio mal dolermi.
Deh sana tù questi miei sensi infermi
     Signor; e de’ pensier frali mi spoglia;
     E pria, ch’i’ lasci la terrena spoglia
     Scaccia dal cor questi amorosi vermi.
Io qual folle Narciso un sogno, un’ombra
     Piangendo seguo, e son vicina à morte
     S’al venir troppo il tuo soccorso tarda.
Deh cangia in lieta la mia trista sorte;
     Ogni affetto mortal da me disgombra,
     E l’alma per tè nata in te sol’arda.

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