< Rime (Andreini)
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Sonetto CXCIV
Sonetto CXCIII Sonetto CXCV

SONETTO CXCIV.


S
Gombra, sgombra da tè mio tristo core

Le ’ndegnissime tue fiamme cocenti,
     Ardito scaccia homai cure, e tormenti,
     Onde t’afflige il tuo nemico Amore.

Sfavilla Anima mia del puro ardore
     Di chi formò le stelle, e gli elementi,
     Porgi le orecchie à suoi divini accenti,
     Lava del tuo fallir l’antico errore.
Troverai se ti penti in Ciel pietade;
     Che gravi sì le colpe tue non sono,
     Che viè maggior non sia l’alta clemenza.
Sì di Ninive già l’empia cittade
     Venuta del suo fallo à penitenza
     Hebbe del suo fallir grato perdono.

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