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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto CXCIV
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SONETTO CXCIV.
S
Gombra, sgombra da tè mio tristo core Le ’ndegnissime tue fiamme cocenti,
Ardito scaccia homai cure, e tormenti,
Onde t’afflige il tuo nemico Amore.
Sfavilla Anima mia del puro ardore
Di chi formò le stelle, e gli elementi,
Porgi le orecchie à suoi divini accenti,
Lava del tuo fallir l’antico errore.
Troverai se ti penti in Ciel pietade;
Che gravi sì le colpe tue non sono,
Che viè maggior non sia l’alta clemenza.
Sì di Ninive già l’empia cittade
Venuta del suo fallo à penitenza
Hebbe del suo fallir grato perdono.
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