< Rime (Andreini)
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Sonetto CXCIII
Madrigale CXXV Sonetto CXCIV

SONETTO CXCIII.


F
Uggite homai cure noiose, e frali,

Sgombrate dal mio cor Muse amorose,
     E spegnetevi pur fiamme dannose,
     Vadan lunge pensier folli, e mortali.
A più bel volo hogg’io dispiego l’ali,
     E più degne vegg’ìo, più graziose
     Muse, ch’à mè fur già gran tempo ascose,
     E che i seguaci lor fanno immortali.
Duce è Dio solo à queste sante Dive,
     Parnaso è ’l Cielo, e ’l Fonte d’Elicona
     E l’onda grata di sua dolce aìta;
D’alloro in vece in queste sacre rive
     Di stelle altri riceve aurea corona,
     Onde risplende ne l’eterna vita.

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