< Rime (Andreini)
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Sonetto CXIII
Sonetto CXII Sonetto CXIV

SONETTO CXIII.


S’
Avverrà mai, che di tamburi, e d’armi

Rumor non s’oda, ò di guerrier tormento,
     Nè la bellica tromba animi il vento,
     E Marte contra te d’ira non s’armi

Gran Cesare de’ Franchi, veder parmi
     Viè più d’un cigno à celebrarti intento;
     E perche il nome tuo mai non sia spento
     Segnar il veggio in novi bronzi, e ’n marmi.
E dritto è ben, ch’altri cantando scriva
     Del tuo valor, perche spiegando l’ale
     Securo passi à la futura etate;
Che non pon contrastar l’opre honorate
     Col Tempo, se scrivendo huom non le avviva.
     Ma qual fia penna à la tua spada eguale?

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