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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto CXII
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SONETTO CXII.
N
El bel, che ’n te mostrommi il Ciel fondai Qual Pianta le radici del cor mio,
E l’amoroso in me crebbe desìo
Mentre lieta di speme io verdeggiai.
Da terra quindi al Ciel poggiar pensai,
Ma di tua crudeltà vent’aspro, e rìo
Seccò le frondi, e svelse l’arbor, ch’io
Non vidi poscia rinverdir giamai;
E poi che per fiorir non haveàn loco
Di novo ancor de la mia pianta i rami
Al mio folle desìo troncai le piume.
Sarà chi senza speme, e serva, ed ami?
Chi vide mai senz’onda correr fiume,
O pur senz’esca mantenersi il foco?
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