< Rime (Andreini)
Questo testo è completo.
Sonetto CXXI
Canzone V Madrigale LXIV

SONETTO CXXI.


T
Rà quanti scopre il Sol co’ raggi ardenti

Per affetto leal cari ad Amore
     Un v’ha, che sì di fede adorna il core,
     Ch’altri non è, che d’agguagliarlo tenti;
Ma per darne Fortuna aspri tormenti
     Di largo fiume nel profondo horrore
     L’involve, ed ei da natural valore
     Portato sorge, e parla in tali accenti.
Avezzo à i fiumi del mio pianto amaro
     Ardito Amante nulla stimo, ò poco
     Onde rapaci il furor vostro altero;
E contr’à voi mi fia saldo riparo
     D’Amor la fiamma, anzi che veggia spero
     Per voi Madonna il mio vivace foco.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.