< Rime (Andreini)
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Sonetto CXXVI
Sonetto CXXV Madrigale LXVIII

SONETTO CXXVI.


C
Ome talhor al freddo tempo suole

Provar se stesso il Rosignuol gentile
     In bassa voce, ed al ridente Aprile
     Con alto suon dolce saluta il Sole.
Così tent’io di ritrovar parole,
     Ond’ornar possa il mio dir troppo humile;

     E forse fia, che ’l mio negletto stile
     Di te parlando un giorno altrui console;
E s’avverrà, che com’io bramo, e spero
     De la mia ’ndegnità disciolti i nodi
     La magnanima impresa ardita io tenti;
Forse ancor di Vincenzo il nome altero
     Fregiato porterò d’eterne lodi
     A le più strane, e più remote genti.

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