< Rime (Andreini)
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Sonetto CXXXIII
Madrigale LXXX Centone II

SONETTO CXXXIII.


A
Che pur tardi, à che non sorgi Aurora?

Bella Ninfa del Ciel recane il die:
     Invida forse de le gioie mie
     Fai con lo sposo tuo tanta dimora?

Pietoso il Sol brama del Gange fuora
     Uscir; e tù crudel l’usate vie
     Ancor non segni? ah queste voci pìe
     Destin la nunzia tua, la tua dolce Ora.
Nisa beàrmi al novo giorno intende,
     E tu pur giaci, e ’l mio pregar dal seno
     De l’antico Titon mai non ti svelle.
Ma se ’l giorno costei pur mi contende:
     Sorgi tù Nisa; e vedrem poi non meno
     Al sol de gli occhi tuoi sparir le stelle.

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