< Rime (Andreini)
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Sonetto CXXXIV
Madrigale LXXXIV Sonetto CXXXV

SONETTO CXXXIIII.


Q
Uando le chiome havran perduto l’auro,

E le saette l’una, e l’altra stella,
     Non fia però Mirzia leggiadra, e bella,
     Ch’io trovi incontr’Amor posa, ò restauro.
Ma mentre il Sol n’andrà da l’Indo al Mauro
     A te sola ò mia vaga Pastorella
     Arderà ’l core, e fia quest’alma ancella,
     E sarai tù mia luce, e mio tesauro.
Che benche si rintuzzi, e spezzi il dardo,
     Che ’l fianco aperse, non perciò rallenta
     Il duol, non che la piaga in lui risalde;
Nè le fiamme d’amor, ov’io tutt’ardo
     Perche fia l’esca, che le accese spenta
     Sfavilleranno entro ’l mio cor men calde.

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