< Rime (Andreini)
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Sonetto CXXXV
Sonetto CXXXIV Madrigale LXXXV

SONETTO CXXXV.


 

D
I lui, che ’n tanti nodi il cor m’avolse

In prato, in colle, in valle, in antro, in bosco
     Le ’mpresse orme leggiadre io riconosco
     Mentre seguirmi, ed hor fuggirmi volse;
E riconosco, ov’ei la lingua sciolse
     In parlar dolce, ed ove amaro tosco
     Spirò ne’ detti, e ’n pensier dubbio, e fosco
     Lasciò l’alma, che ’nvan pianse, e si dolse.
Ma ben ch’io veggia, ov’ei crude, e pietose
     Ver me girò sue luci, io de l’altero
     Accolgo sol le rimembranze grate.
Così Ninfa talhor, c’habbia pensiero
     Smaltar l’oro del crin, da piagge amate
     Trà mille spine sol coglie le rose.

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