< Rime (Andreini)
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Sonetto L
Madrigale XXIII Sonetto LI

SONETTO L.


E
Don del Cielo, è dono al Mondo egregio

Il poter raccontar de gli Avi illustri
     Mitre, e Corone,onde la Terra illustri
     Non men di Febo il chiaro sangue regio.
Ma viè più degno, ed honorato fregio
     E schivar de l’oblìo, l’ime, e palustri
     Onde nemiche, e per virtuti industri
     Salir felice à glorioso pregio.
Hor tu se’ quei, ch’a Ciel per fama ascendi
     Saggio Alderan, dal cui bel ramo sorge
     Frutto, ond’avvien, che ’l tronco alto s’honore.
Ma ’nvan suda mia Clìo, quand’altri scorge,
     Che son l’eccelse doti, onde n’accendi
     Cibo de l’alme, e de la Terra honore.

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