< Rime (Andreini)
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Sonetto LI
Sonetto L Sonetto LII

SONETTO LI.


P
Ietra da cui novo Mosè Clemente

Di santa carità le voglie accense
     Fè l’acque scaturir, onde già spense
     Del Popol suo fedel la sete ardente;
Pietra sì cara à la superna mente
     De l’alto Rè, che’n tè fia, ch’ei dispense

     A più matura età grazie sì immense,
     Che un dì sarai del Ciel base possente.
Dopo ’l gran flutto, che la terra oppresse
     Pura colomba à l’incavato legno
     Portò di pace la bramata fronda.
Così tè ancor d’eterna pace in segno
     Di Marte à scherno il sommo Padre eresse,
     Tal, c’hor ne gode il Ciel, la Terra, e l’onda.

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