< Rime (Andreini)
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Sonetto LIII
Sonetto LII Sonetto LIV

SONETTO LIII.


F
Orse appar sì leggiadra in Ciel qualhora

Coronata di rose, e di viòle
     Richiama à le dolcissime carole
     Gli innamorati augei la vaga Aurora?

Forse ne’ veli suoi notturni alhora,
     Che ’l suo caro Pastor vagheggiar suole
     Cintia è sì bella? è così bello il Sole
     Quando spunta il mattin del Gange fuora?
Nò; ch’à Madonna egual l’eterne rote
     Lume non hanno: al cui splendor m’avveggio
     Fiammeggiar l’ombre de le oscure bende.
Ombre soàvi, onde ’l mio cor s’accende
     Quel raggio, ch’io nel vostro fosco hor veggio
     Rischiari homai mie tenebrose note.

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