< Rime (Andreini)
Questo testo è completo. |
Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto LIII
◄ | Sonetto LII | Sonetto LIV | ► |
SONETTO LIII.
F
Orse appar sì leggiadra in Ciel qualhora Coronata di rose, e di viòle
Richiama à le dolcissime carole
Gli innamorati augei la vaga Aurora?
Forse ne’ veli suoi notturni alhora,
Che ’l suo caro Pastor vagheggiar suole
Cintia è sì bella? è così bello il Sole
Quando spunta il mattin del Gange fuora?
Nò; ch’à Madonna egual l’eterne rote
Lume non hanno: al cui splendor m’avveggio
Fiammeggiar l’ombre de le oscure bende.
Ombre soàvi, onde ’l mio cor s’accende
Quel raggio, ch’io nel vostro fosco hor veggio
Rischiari homai mie tenebrose note.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.