< Rime (Andreini)
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Sonetto LXXIX
Sonetto LXXVIII Sonetto LXXX

SONETTO LXXIX.


I
O veggio Anima mia fiera tempesta

Apparecchiarsi; poiche da lontano
     Scorgo Fera crudele in volto humano.
     Ch’a’ nostri gravi danni ancor s’appresta.
Sù dunque ardita à la difesa, e presta;
     Hor, c’habbiam tempo l’arme prendi in mano.
     Facciam de l’empia ogni disegno vano,
     Che guerra per difesa è sempre honesta.
Impara come il ferro homai si tratta,
     Al maggior uopo il tuo valor dimostra
     Vincendo lei, che per noi vincer viene.

Così scaltro Guerrier prìa, che combatta
     Parar, ferir apprende in chiusa chiostra,
     Poi del nemico suo vittoria ottiene.

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