< Rime (Andreini)
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Sonetto LXXX
Sonetto LXXIX Scherzo VI

SONETTO LXXX.


B
En è destin, che tù giamai nel seno

Bella fiamma d’amor chiuder non puoi,
     E che un’oggetto vile à’ pensier tuoi
     Dia legge, e regga de la mente il freno.
Non t’avedi infelice del veleno,
     Che i sensi inganna? ah misero pur vuoi
     Viver Mostro d’errori; hor chi trà noi
     Potrà del tuo fallir dannarti à pieno?
Ardesti un tempo, e l’amorosa cura
     D’honor fù degna (e dica ogn’huom s’io mento)
     Ma nel tuo cor nobil pensier non dura.
Nè per tuo ’ngegno alhor, ma per tormento,
     E per eterna altrui cruda sventura
     Crebbe quel foco in te? c’hor veggio spento.

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