< Rime (Andreini)
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Sonetto LXXXII
Sonetto LXXXI Canzonetta morale VI

SONETTO LXXXII.


P
Astor, che ’n questi sassi, e ’n queste Piante.

Mentre quì volgi il piè leggendo miri
     Di Tirsi altier le lagrime, e i sospiri,
     Di Tirsi, che già fù di Filli amante
Sappi, che ’l fiero al variàr costante
     Hor di Filli disprezza i bei desiri,
     E gode di vederla infrà martiri
     Venirsi meno à suoi crud’occhi avante;

E pur non v’ha chi la sua fè pareggi
     Trà quanto errando il Sol circonda, e vede.
     Ingiusto Amor così governi, e reggi?
Se tal dai premio à chi tropp’ama, e crede,
     Alcun non sia, che le tue dure leggi
     Incauto segua, e servi amando fede.

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