< Rime (Andreini)
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Sonetto LXXXI
Madrigale XXXVII Sonetto LXXXII

SONETTO LXXXI.


S
E l’onda ò Tirsi altier di questo Rìo,

Che chiara, e pura senza moto giace
     Non è de gli occhi miei specchio mendace
     Deforme almo mio Sol già non son’io.
Perche dunque nemico al mio desio
     Ti mostri? e ’l cor, ch’amando si disface
     Non gradisci? e cotanto (ohime) ti spiace
     Crudo Pastor questo sembiante mio?
M’ama Selvaggio pur, ne di beltade
     L’avanzi, ò di ricchezza, ò di valore,
     Di senno, ò di virtù, se ’l ver comprendi.
Se nemico sol dunque di pietade
     Ti mostri à tanta fede, à tanto amore
     Più de gli altri conosci, ò meno intendi.

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