< Rime (Andreini)
Questo testo è completo.
Sonetto LXXXVI
Sonetto LXXXV Sonetto LXXXVII

SONETTO LXXXVI.


S
Coprami pur’ Amor di sdegno armate

Quelle, che già vid’io luci ridenti,
     Scacci con le paure gli ardimenti,
     E s’addorma per me sempre pietate;
Sieno pur tante in voi nevi gelate
     Quante ne l’alma mia faville ardenti,
     Sieno i diletti al venir tardi, e lenti,
     Pronti gli sdegni, e le sventure alate;
Non mi porga giamai vigor, ne spazio,
     Ch’io sol respiri; aprami sempre il fianco,
     Nè mai si veggia di ferirmi sazio;
Al maggior uopo ogni soccorso manco
     Vengami, e sia perpetuo ogni mio strazio;
     Ch’unquà non fia ’l mio cor d’amarvi stanco.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.