< Rime (Andreini)
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Sonetto XCII
Sonetto XCI Madrigale L

SONETTO XCII.


D
A la bella cagion del pianger mio

Lontana respirar sentendo il core
     Homai folle sperando ogni dolore,
     Ogni amaro pensier porre in oblìo

Orgogliosa dicea, spietato, e rìo
     Mostro di crudeltà, sentier d’errore,
     Peste de l’Alme insidioso Amore
     Fugato il Tempo hà pur tuo van desìo.
Ma qual lume talhor se à pena spento
     Subitamente à fiamma s’avvicina
     Torna al primiero stato, e si raccende.
Sì ravvivarsi le mie fiamme io sento
     Lampeggiando ver me quella divina
     Bellezza, che sì vaga ancor risplende.

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