< Rime (Andreini)
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Sonetto XII
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SONETTO XII.


P
Ensier, ch’eternamente il cor m’assali

Quando l’Anima mia d’amor ardesti
     A che novo Prometeo al Sol togliesti
     Le purissime sue fiamme immortali?
Perche sia degno il volo erger dè l’ali
     Altri à rischi di morte manifesti?
     O come fatti son gravi, e molesti
     Gli ardori, ch’io credei dolci, e vitali.
Colpa tua gli credei; poiche giurando
     Mi promettesti pace. hor veggio à pieno,
     Che ’n troppo alto desir fia, ch’i’ mi stempre.
Ah se ’l foco io non mostro lagrimando
     (Benche m’affidi tù) copriral sempre
     Cenere di silentio entr’al mio seno.

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