< Rime (Bembo)
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De la gran quercia, che ‘l bel Tebro
Felice stella il mio viver segnava – Io ardo – dissi, e la risposta invano,

XXVI.

De la gran quercia, che ‘l bel Tebro adombra,
esce un ramo, et ha tanto i cieli amici,
che gli onorati sette colli aprici
e tutto ‘l fiume di vaghezza ingombra.4

Questi m’è tal, che pur la sua dolce ombra
far pote i giorni miei lieti e felici,
et ha sì nel mio cor le sue radici,
che né forza né tempo indi lo sgombra.8

Pianta gentil, ne le cui sacre fronde
s’annida la mia speme e i miei desiri,
te non offenda mai caldo né gelo,11

e tanto umor ti dian la terra e l’onde
e l’aura intorno sì soave spiri,
che t’ergan sovr’ogni altra infino al cielo.14

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