< Rime (Bembo)
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La fera che scolpita nel cor tengo
Questa del nostro lito antica sponda Mentre di me la verde abile scorza

XCIV.

La fera che scolpita nel cor tengo,
così l’avess’io viva entro le braccia:
fuggì sì leve, ch’io perdei la traccia,
né freno il corso, né la sete spengo.4

Anzi così tra due vivo e sostengo
l’anima forsennata, che procaccia
far d’una tigre sciolta preda in caccia,
traendo me, che seguir lei convengo.8

E so ch’io movo indarno, o penser casso,
e perdo inutilmente il dolce tempo
de la mia vita, che giamai non torna.11

Ben devrei ricovrarmi, or ch’i’ m’attempo
et ho forse vicin l’ultimo passo:
ma piè mosso dal ciel nulla distorna.14

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